Nascono i dottorati comunali per lo sviluppo delle aree interne .Se il dottorato interessa il territorio, la borsa la paga la PA.
Share0Il ministro Mara Carfagna ha firmato il decreto che istituisce in via sperimentale i dottorati comunali, da attivare nei Comuni delle aree interne, anche in forma associata. La proposta nasce dal ministro dell’Università e della Ricerca, di concerto con quello del Sud e della Coesione territoriale, e attua un norma contenuta nel cosiddetto Decreto Rilancio (legge di conversione n. 77/2020).
A tale scopo, sono stanziati 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020.
La norma prevede l’istituzione in via sperimentale di borse di studio per dottorati finalizzati alla definizione, all’attuazione, allo studio e al monitoraggio di strategie locali volte allo sviluppo sostenibile. Si vuole così favorire lo studio e l’approfondimento, a livello non solo tecnico ma di ricerca scientifica, su tematiche che riguardano la qualità della vita dei cittadini delle aree interne.
In particolare, le borse di dottorato dovranno essere finalizzate a:
- garantire l’offerta e la piena accessibilità degli abitanti ai servizi essenziali (trasporto pubblico locale, istruzione e servizi socio-sanitari);
- promuovere la ricchezza del territorio e delle comunità locali;
- valorizzare le risorse naturali e culturali, attraverso la creazione di nuovi circuiti occupazionali;
- contrastare lo spopolamento demografico e culturale.
Il decreto ministeriale stabilisce i criteri e le modalità per la stipula delle convenzioni tra i Comuni e le Università. Dopodiché, l’Agenzia per la Coesione territoriale selezionerà attraverso un apposito bando i soggetti beneficiari delle risorse, che saranno ripartite con decreto del ministro per il Sud e la Coesione territoriale