«Il cemento cambi o sarà la pietra tombale del clima»
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Il riscaldamento globale aumenta le diseguaglianze econominche-lescienze.it
«I nostri cambiamenti sono troppo lenti. Dobbiamo concentrarci sull’innovazione per progredire significativamente nella diminuzione delle nostre emissioni di CO2. Occorrono in questo senso azioni chiare e tangibili». A parlare non sono produttori di carburanti di origine fossile o compagnie minerarie specializzate nell’estrazione di carbone. È l’Associazione mondiale del cemento (World Cement Association, WCA), che nel luglio 2018 esortava i propri membri. a fare la loro parte nella battaglia contro i cambiamenti climatici
Il cemento è responsabile del 7% delle emissioni globali di CO2
I riflettori, infatti, rimangono spesso concentrati solo su petrolio, trasporti e plastica. E non tutti sanno che – secondo l’IEA – l’industria del cemento è responsabile del 7% delle emissioni mondiali di gas ad effetto serra. L’UNFCCC (la Convenzione quadro delle Nazioni Unite per il clima) ha di conseguenza sottolineato come un cambiamento radicale nel comparto sia «indispensabile se si vogliono centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi». Ovvero limitare la crescita della temperatura media globale, entro la fine del secolo, ad un massimo di 2 gradi centigradi. Rimanendo il più possibile vicini agli 1,5 gradi.
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Secondo l’Onu, gli sforzi effettuati finora dal settore cementifero sono ancora largamente insufficienti. Per comprendere i fattori in gioco basti pensare che il cemento è la seconda sostanza più utilizzata sulla Terra dopo l’acqua. Edifici, ponti, strade, dighe: ovunque nel mondo le infrastrutture sono strettamente dipendenti da tale materiale.

Per produrre una tonnellata di cemento si emette una tonnellata di CO2
Una coalizione di investitori con un portafoglio da $2mila miliardi chiede al settore cementifero di raggiungere emissioni nette zero. Inaccettabile il suo impatto sul clima.
Quattro multinazionali del cemento nel mirino
La richiesta è rivolta soprattutto a quattro colossi del cemento. L’irlandese Cement Roadstone Holdings, la franco-svizzera LafargeHolcim, la tedesca HeidelbergCemente la francese Saint-Gobain. Secondo un rapporto dell’IIGCC, molte aziende del settore beneficiano di deroghe speciali per le emissioni, poiché considerate a rischio-delocalizzazione.
fonte: valori.it