I VENERDI IN PRIMO PIANO

Il Venerdì con Matteo Biancone, parliamo di Keppel Richard Craven

In Viaggi negli Abruzzi e nelle province settentrionali del Regno di Napoli così scrive di Tagliacozzo:

Tagliacozzo è una città di circa quattromila abitanti, importante e dall’aspetto fiorente, la cui estremità inferiore raggiunge la pianura all’imbocco di un valloncello, profondo e scosceso, inciso nell’altura su cui è posto il resto della città.

Il territorio attorno a Tagliacozzo, comprese le rive del lago, una volta appartenne tutto, come ora in parte, alla famiglia Colonna, il cui capo aveva gli altisonanti titoli di Duca di Tagliacozzo, Conte dei Marsi, Signore Feudale di Avezzano, Alba, Capistrello etc. etc. . lo stesso si può dire di quasi tutto il territorio marso, che appartiene oggi alle varie famiglie patrizie romane, Barberini, Cesarini e Bovadilla.

Keppel Richard Craven, nato a Coombe Abbey il 1° giugno 1779 e morto a Napoli il 24 giugno 1851, è stato un viaggiatore inglese, membro della Society of Dilettanti, costituita in Gran Bretagna nel ‘700 da nobili e studiosi appassionati dell’arte antica greca e romana, e proprio la passione per l’arte antica lo portò a vivere in Italia.

Keppel Richard Craven era il più giovane dei tre figli di William Craven e Lady Elizabeth Berkeley e la sua vita fu piuttosto movimentata. La madre divorziò quando Craven aveva appena circa tre anni e si trasferì in Francia con lui con la promessa di riportarlo al padre al compimento dell’ottavo anno. La promessa non fu mantenuta, Keppel fece ritorno in Inghilterra nel 1791 e frequentò la scuola ad Harrow sotto falso nome, ma venne poi riconosciuto e da quel momento fu chiamato con il suo nome di famiglia.

Suo padre, Lord Craven, morì il 27 settembre 1791 a Losanna. La madre, quando fu raggiunta dalla notizia della sua morte, era in viaggio con il suo nuovo compagno, Carlo Alessandro, Margravio di Brandenburg-Ansbach, per visitare Portogallo, Spagna e Italia, e il 30 di ottobre si sposò per la seconda volta, nella cappella dell’ambasciata inglese di Lisbona.

Craven dopo la morte del padre, nel 1805, venne in Italia, stabilendosi presso la madre a Napoli.

Nel 1814 Carolina, Principessa del Galles, compì un viaggio in Italia e Craven fu per qualche mese al suo servizio. La mansione durò poco tempo, fino alla partenza della principessa per Ginevra, ma sei anni dopo fu chiamato a testimoniare al processo della principessa, accusata di infedeltà coniugale. Testimoniò di essere stato al suo servizio per sei mesi, durante i quali non vide alcuna irregolarità nella sua condotta.

Craven nel 1834 acquistò un grande convento a Penta (Fisciano), in collina nei pressi di Salerno, che divenne la sua residenza, nella quale ospitava gli amici. Keppel lasciò questa dimora in eredità al suo segretario Andrea Pasquini.

Keppel morì all’età di 72 anni a Napoli il 24 giugno 1851 e là fu sepolto nel Cimitero acattolico di Santa Maria della Fede noto come “Cimitero degli inglesi”.

Craven, che viaggiò molto in Italia, dedicò diversi scritti ai luoghi visitati e tra questi menzionò anche la Marsica.

Nel 1821 pubblicò “A Tour through the Southern Provinces of the Kingdom of Naples”, e nel 1838 “Excursions in the Abruzzi and Northern Provinces of Naples”, diviso in 2 volumi, dove descrisse anche il suo viaggio nella Marsica, seguendo l’itinerario Civita d’Antino, Lago di Fucino, Alba Fucens, Celano, Tagliacozzo, Avezzano, Rocca di Mezzo.

Nel testo “A Tour through the Southern Provinces of the Kingdom of Naples”, prima di soffermarsi sui Carbonari, tema politico all’epoca molto sentito, descrive il viaggio da Salerno ad Amalfi, abbellendo il testo con vedute da lui riprodotte, soffermandosi a descrivere Ravello.

Nel 1825 pubblicò a Londra “Italian Scenes: a Series of interesting Delineations of Remarkable Views and of Celebrated Remains of Antiquity”, che furono corredate da disegni dello stesso autore.

Craven mostra grande curiosità e interesse nei suoi viaggi, non sempre è supportato da strumenti adatti ad esprimere pareri autorevoli nei vari campi di indagine: storiografia, architettura, analisi sociale e del paesaggio naturale e urbano, dà però un’immagine realistica dei luoghi visitati, analizzandoli dal punto di vista geografico, ma anche delle culture ed usanze, rappresentando l’accoglienza data al viaggiatore e la condizione delle strade e dei monumenti, facendo anche spesso dei paragoni con la realtà inglese.

Fonti:

  • “Keppel Richard Craven” in Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Keppel_Richard_Craven

Perché i venerdì con Matteo

Un percorso fra storia, cultura,  natura e arte è come  aprire delle finestre e di lì vediamo esposto il nostro patrimonio; in questo percorso di conoscenza ci accompagna l’ing. Matteo Biancone che ci fa scoprire chi ha scritto della nostra Marsica.ed anche gli scrittori Marsicani .Ho conosciuto Matteo all’Aia dei Musei ad Avezzano dove abbiamo una ricca biblioteca, donata dagli eredi di Enrico Veri, con centinaia di testi che parlano della Marsica, scrittori del passato che ci fanno conoscere il nostro territorio nelle più disparate sfaccettature ed è qui che Matteo legge ed arricchisce  la sua voglia di conoscere il nostro passato.

Ho chiesto a Matteo di trasferire  agli amici del CGC del cittadino un po’ del suo sapere dandoci informazioni degli autori presenti nella biblioteca dell’Aia dei Musei e lui ci ha accontentato, ma prima di conoscere chi ha scritto della Marsica è bene conoscere Matteo Biancone.

Augusto Di Bastiano

Matteo Biancone

Matteo Biancone, nato ad Avezzano il 29 Ottobre 1990, si è diplomato nel 2009 al Liceo della Comunicazione, conseguendo la maturità scientifica, e si è laureato in Ingegneria Informatica presso l’Università dell’Aquila nel 2017.

Appassionato di storia e archeologia marsicana fin da bambino e lettore appassionato di libri sulla sua amata Marsica, ha collaborato dal 2009 al 2013 con i suoi articoli alla rivista diocesana Il Velino, lo sguardo dei Marsi.

Nel 2017/2018 ha svolto per un anno il servizio civile presso il polo museale civico L’Aia dei Musei di Avezzano e l’esperienza è stata occasione per accrescere l’interesse per la sua terra.

Ha curato il video per la mostra “Scrigni da sfogliare – L’arte antica delle legature” che si è tenuta nel Museo del Convento di san Francesco dal 30 agosto al 6 ottobre 2018 e il video per la mostra “Tesori perduti Tesori Ritrovati” che si è tenuta all’Aia dei Musei dal 19 Dicembre 2019 al 31 gennaio 2020.

Dal 2020 collabora in maniera continuativa con l’Associazione AntiquaE’ presso l’Aia dei Musei. In collaborazione con la Dott.sa Flavia de Sanctis ha curato la pubblicazione del libro La città di Avezzano. Storia e segni di vita passata, presentato nel 2021

Leggi tutti gli articoli di Matteo Biancone

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