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Il Venerdì con Matteo Biancone,parliamo di Anton Ludovico Antinori

Anton Ludovico Antinori, nato a L’Aquila il 26 agosto 1704, è stato arcivescovo cattolico, storico ed epigrafista abruzzese.

Di padre bolognese e madre napoletana, incominciò gli studi di grammatica nella sua città natale. A undici anni fu mandato presso i parenti del padre a Napoli, dove si laureò in giurisprudenza. Nel 1725, già ben avviato negli studi teologici, storici ed archeologici, ritornò a L’Aquila e si diede alla diligente ricerca di fonti per la storia aquilana ed abruzzese, acquistando fama di storico ed epigrafista. Fra gli studi storici ed archeologici, l’Antinori non tralasciò tuttavia di coltivare anche la poesia, in specie sacra, con oratori e drammi.

Nel 1739 (secondo altri biografi nel 1734) entrò nella Congregazione dei Padri dell’Oratorio e  ricevette gli ordini sacri. Appena ordinato sacerdote, si recò a Roma, ove Benedetto XIV gli offrì il posto di bibliotecario dell’Istituto delle Scienze di Bologna, ma per problemi di salute non accettò l’incarico. Tornato a L’Aquila, scrisse, su richiesta della sorella monaca, la Vita della Beata Cristina di Lucoli (Roma,1740), che è un modello di esattezza storica e di semplicità stilistica, qualità che erano rare in opere del genere. Nel 1742 lasciò la Congregazione dell’Oratorio e fu nominato esaminatore sinodale, con visitatore episcopale e consigliere per la riforma dell’istruzione del clero.

Nel 1745 divenne, con regio decreto di Carlo III, arcivescovo di Lanciano, ove rimase sino al 1754, quando fu trasferito all’arcivescovato di Matera e Acerenza.  Ivi restò fino al 1757, quando, fatta accettare la sua rinuncia, poté ritornare a L’Aquila, godendo di una modesta pensione del re e dei benefici dell’abbazia di S. Giovanni di Capestrano, e poté così dedicarsi a tempo pieno ai suoi studi storici ed archeologici.

Morì a L’Aquila il 10 marzo 1778 e fu sepolto all’interno del Duomo cittadino, nella cosiddetta tomba dei vescovi, rinvenuta durante i lavori di ricostruzione dell’edificio a seguito del terremoto del 2009.

Antinori è famoso per la collaborazione che offrì a Ludovico Antonio Muratori, importante storico settecentesco, al quale inviò antiche cronache aquilane, come quelle di Buccio di Ranallo, Antonio di Buccio e altri, corredate da una sua ampia introduzione sulla storia di L’Aquila dalle origini al 1265, da note biografiche e bibliografiche e aggiunte.

Il Muratori, con il quale l’Antinori iniziò un lungo carteggio, le inserì nelle Antiquitates Italicae Medii Aevi, VI, Mediolani 1742, facendole precedere da una prefazione nella quale lodava l’Antinori, al quale chiese anche di inviargli quante più iscrizioni inedite possibili, da inserire nei Novus thesaurus veterum inscriptionum, ove infatti furono pubblicate nel 1742.

L’Antinori lasciò una mole enorme di manoscritti, che, legati per testamento nel 1832 dal pronipote Anton Ludovico Antinori jr. alla famiglia Dragonetti, furono poi donati nel 1887 da Giulio e Luigi Dragonetti alla Biblioteca Provinciale di Aquila. Si tratta di numerosissimi scritti, che possono servire come fonti, generalmente assai attendibili, della storia dell’Aquila e delle altre città abruzzesi dalle origini al sec. XVIII. I documenti lasciati da Antinori furono successivamente raccolti in 51 libri, suddivisi in Annali degli Abruzzi; Corografia storica degli Abruzzi; Raccolta di iscrizioni abruzzesi; Monumenti, uomini illustri e cose varie. Annali di Aquila.

Nella Corografia vengono tra l’altro riportate, per quanto riguarda la Marsica, diverse notizie in merito alla Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta.

Fonti :

– “Antinori Anton Ludovico” di Italo Zicàri – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 3, 1961 sul sito Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/anton-ludovico-antinori_(Dizionario-Biografico)/

– “Anton Ludovico Antinori” in Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Anton_Ludovico_Antinori

In Annali (manoscritto) vol. XII Antinori scrive sulla Chiesa di San Francesco di Avezzano, attuale San Giovanni decollato:

…in Avezzano fu compita, o ristorata la chiesa de’ francescani, e vi si appose la memoria del millesimo in uno degli archi a sesto aguzzo: anno D.ni 1355. L’Alovisj, non trovata più antica memoria di quel convento per trascuratezza de’ Frati, o per incendio dell’archivio della Comunità avvenuto nel 1707, conghietturò che fosse edificato da’ tempi di S. Francesco, siccome sì non distante di Celano, di Castelvecchio Subequo, e del Corvaro, luoghi D’Avezzano inferiori; e che dai Religiosi fosse compita la chiesa in quest’anno.

Perché i venerdì con Matteo

Un percorso fra storia, cultura,  natura e arte è come  aprire delle finestre e di lì vediamo esposto il nostro patrimonio; in questo percorso di conoscenza ci accompagna l’ing. Matteo Biancone che ci fa scoprire chi ha scritto della nostra Marsica.ed anche gli scrittori Marsicani .Ho conosciuto Matteo all’Aia dei Musei ad Avezzano dove abbiamo una ricca biblioteca, donata dagli eredi di Enrico Veri, con centinaia di testi che parlano della Marsica, scrittori del passato che ci fanno conoscere il nostro territorio nelle più disparate sfaccettature ed è qui che Matteo legge ed arricchisce  la sua voglia di conoscere il nostro passato.

Ho chiesto a Matteo di trasferire  agli amici del CGC del cittadino un po’ del suo sapere dandoci informazioni degli autori presenti nella biblioteca dell’Aia dei Musei e lui ci ha accontentato, ma prima di conoscere chi ha scritto della Marsica è bene conoscere Matteo Biancone.

Augusto Di Bastiano

Matteo Biancone

Matteo Biancone, nato ad Avezzano il 29 Ottobre 1990, si è diplomato nel 2009 al Liceo della Comunicazione, conseguendo la maturità scientifica, e si è laureato in Ingegneria Informatica presso l’Università dell’Aquila nel 2017.

Appassionato di storia e archeologia marsicana fin da bambino e lettore appassionato di libri sulla sua amata Marsica, ha collaborato dal 2009 al 2013 con i suoi articoli alla rivista diocesana Il Velino, lo sguardo dei Marsi.

Nel 2017/2018 ha svolto per un anno il servizio civile presso il polo museale civico L’Aia dei Musei di Avezzano e l’esperienza è stata occasione per accrescere l’interesse per la sua terra.

Ha curato il video per la mostra “Scrigni da sfogliare – L’arte antica delle legature” che si è tenuta nel Museo del Convento di san Francesco dal 30 agosto al 6 ottobre 2018 e il video per la mostra “Tesori perduti Tesori Ritrovati” che si è tenuta all’Aia dei Musei dal 19 Dicembre 2019 al 31 gennaio 2020. Dal 2020 collabora in maniera continuativa con l’Associazione AntiquaE’ presso l’Aia dei Musei. In collaborazione con la Dott.sa Flavia de Sanctis ha curato la pubblicazione del libro La città di Avezzano. Storia e segni di vita passata, presentato nel 2021

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