PESCARA – Sulla vicenda della strada Parco ormai assistiamo a una vera ossessione da parte di Tua e dell’amministrazione comunale.
Share0
Simona Barba
AVS-Radici in Comune
Tempi, finanziamenti, sforzi, sono tutti convogliati per cercare di far partire questa opera che si è visto nel tempo, in 30 anni ha accumulato problemi strutturali e di sicurezza, tanto che il TAR in più volte si è espresso evidenziando le carenze, fino a quest’ultima ordinanza di sospensiva.
Eppure si insiste a pensare che sarà questo breve tratto a rivoluzionare la mobilità della città.
Ma pensare che la rivoluzione possa avvenire da questo tratto, significa sbagliare completamente strada.
Se vogliamo veramente rivoluzionare la mobilità, allora bisognerebbe iniziare a fare quello che fanno tutti i comuni: creare un’Agenzia per la Mobilità, che si occupi dello studio dei bisogni, delle necessità di movimento scuola-lavoro, servizi ecc.
La mobilità è un servizio accessorio a tutta la vita che si effettua nella città, ma da noi non esiste questa agenzia, e il piano dei tempi e degli orari, della logistica e micrologistica e altri piani, giacciono a dormire in qualche cassetto perduto del Palazzo di Città.
E cosa comporta?
Per esempio a Pescara il più grosso centro che sposta lavoratori e lavoratrici è l’Ospedale Civile. Ogni cambio di turno all’incirca vede muovere circa 5.000 lavoratori fra medici, paramedici e altro personale che vanno e vengono. Eppure non esiste nessun autobus che permetta, dai vari quadranti della città, di raggiungere l’ospedale arrivando in tempo per il turno d’inizio delle 7:00.
Ancora: ogni giorno entrano 12.000 studenti fuori sede per raggiungere le scuole superiori di Pescara. Gli autobus sono affollatissimi e spesso i ragazzi perdono gli autobus perché non riescono ad entrare. Nello stesso orario aprono anche molte attività lavorative ma essendo già saturo completamente il sistema degli autobus per l’orario di scuola, tutta l’altra utenza di lavoratori e lavoratrici viene tagliata via, obbligando cosi l’utilizzo dei mezzi privati.
Si potrebbero coordinare le corse dei treni regionali per gli studenti, utilizzando la varie stazioni della città, unificando il prezzo del biglietto del treno a quello del bus, in modo da liberare le altre tratte dei bus.
Bisogna poi ottimizzare le tratte. Un bus si utilizza se il tempo di percorrenza è congruo, invece abbiamo delle linee come dai Colli che impiegano un’ora per arrivare in centro perché i loro tracciati sono capillari e cervellotici. Come mai non esistono linee dirette dai vari quadranti della città veloci per raggiungere per esempio il centro?
Abbiamo la nuova Strada Pendolo a quattro corsie che più o meno attraversa la città interna ma non c’è un autobus che transita per questo nuovo percorso, che può collegare facilmente le zone di dei quartieri ovest verso, per esempio, la zona della pineta. Come mai non c’è stata razionalizzazione in tal senso?
Il bus del mare è solo di sabato e domenica, perché non tutta l’estate?
I bus extraurbani che attraversano la città non sono numerati, impedendo la conoscenza per la fruibilità all’interno del Comune. Sono bus fantasma. Cosa si aspetta a codificarli?
Oggi saranno previste 20.000 persone che raggiungeranno lo stadio. È stato previsto un piano dei mezzi per farle arrivare e soprattutto per farle tornare la sera tardi?
Quante ancora sono le analisi da fare? Quanto c’è da migliorare?
Perchè nessuno si occupa di tali questioni fondamentali?
Pescara ha una rete capillare tra ferrovia e bus, è tra le città europee che ha più chilometraggi percorsi dai mezzi pubblici in relazione al territorio, eppure la citta tutta ha una bassissima percezione dell’esistenza di una mobilità pubblica.
Infatti è così bassa questa percezione che la stessa TUA e la stessa Amministrazione Comunale si fissano in modo ossessivo compulsivo sull’unico tratto di 6 km, giustificandosi in nome del salvataggio della la mobilità, arrivando fino “all’eccesso di potere”, spinti da false convinzioni con il risultato di generare ulteriori danni alla cittadinanza.
Conseguenze che si stanno rilevando pesantissime, pensiamo a esempio già solo al progetto per l’Area di Risulta, con accentratori traffico, sede Regione e il pensiero solo ai parcheggi e agli stalli fissi per i bus, un progetto antico, sbagliato e viziato proprio dal fatto che non c’è alcuna idea sana a monte di come dovrebbe funzionare la città. Questa mancanza, questa mala idea, sta condizionando e condannando in effetti tutto lo sviluppo cittadino.
Perché non si inizia un vero dibattito?
Perché non si inizia dall’ ABC invece che incolpare il Comitato Strada Parco Bene Comune del traffico in città, ribaltando il senso dei fatti?
Di TUA e dell’Amministrazione è la responsabilità dell’agire in modo congruente pianificando l’area vasta, attivando una Agenzia Mobilità per la quale era stato fatto anni fa un protocollo, utilizzando i Mobility Manager e i piani vari interconnessi redatti ma, ahimè, dormienti e non applicati.
Il Piano Intercomunale dei trasporti poi è la base necessaria e urgentissima, visto anche la Nuova Pescara che ci attende.
Ma la nostra mobilità è come un animale tentacolare, con i molti tentacoli che si muovono in maniera concitata e affannata, in assenza di un cervello che coordini.
La vera rivoluzione oggi sarebbe trovare un cervello funzionante.