I VENERDI IN PRIMO PIANO

Marie Emmanuel Fernique è lo srittore che ci descrive le città marse

di Matteo Biancone

Incominceremo la descrizione delle città marse da Antino, la quale era sita dove ora si trova il paese detto Civita d’Antino. Plinio afferma che gli atinati erano uno dei popoli Marsi;

Fernique, studioso francese, purtroppo morto in giovane età, visitò la Marsica e nella sua “De Regione Marsorum”, scritta in latino e tradotta in italiano a cura di Ilio Di Iorio-Adelmo Polla Editore, 1991-così descrisse Alba Fucens

L’inizio della sua vera e certa storia fu l’anno in cui vi furono inviati seimila coloni.

A Sora tra i Volsci e a Carseoli tra gli Equi ne erano stati assegnati solo tremila; in verità Alba superava di molto le altre città e per l’inespugnabile posizione naturale e per le validissime fortificazioni; per questo vi fu inviato un numero doppio di coloni

Sempre nella stessa opera così scrisse della leggendaria città di Archippe, che si dice inghiottita dal Lago Fucino

Gli antichi scrittori nominano nella città dei Marsi alcune città, le cui vestigia sono del tutto scomparse. La più famosa di tutte è Archippe, la quale, come si dice, in età molto antica fu inghiottita da una inondazione del Fucino. “Gelliano afferma che fu inghiottita dal lago Fucino Archippe, città dei Marsi, fondata da Marsia, duce dei Lidi”(1). Secondo la testimonianza di Olstenio, gli abitanti delle rive narravano che talvolta le vestigia della città inghiottita si vedevano tra i paesi di Ortucchio e Trasacco. La stessa cosa affermò Febonio, il quale ritenne he Archippe si trovasse nel luogo che ora chiamano Arciprete. Benché il lago sia stato da poco prosciugato, non sono state trovate vestigia di alcuna città antica. Alcuni hanno ritenuto che Archippe fosse non lungi dalla voragine Pitonia, altri presso Trasacco, ma trattasi di mere congetture.

  • Citazione da Plinio, Naturalis Historia

Ancora nella suddetta opera così scrive dell’antica città marsa di Antino:

Incominceremo la descrizione delle città marse da Antino, la quale era sita dove ora si trova il paese detto Civita d’Antino. Plinio afferma che gli atinati erano uno dei popoli Marsi; …

Presso la porta Campanile vi sono Terme dirute, che furono rivenute verso la fine del secolo diciottesimo dal dotto Francesco Ferrante. Egli narrò di aver scoperto un pavimento di mosaico. …

Gli attuali abitanti di Antino narrano che nell’antica città veniva condotta l’acqua dai vicini monti e che veniva incanalata fino alle terme; ciò sembra probabile perché anticamente ogni città aveva il suo acquedotto.

Marie Emmanuel Fernique nacque il 19 Agosto del 1854 a Parigi, ove iniziò i suoi studi nel Collegio Stanislas. Nel 1873 fu ammesso nella Ecole Normale Superieure e nello stesso anno ricevette un premio in Storia e Dissertazione Latina. Nel 1874 si laureò in Lettere e nel 1876, come aggregato di Storia, divenne membro della Ecole Française de Rome. Ebbe l’opportunità di visitare la Grecia e l’Italia, dove in particolare si dedicò allo studio di Capua, agli scavi di Preneste, alla zona del lago Fucino, ove i recenti lavori di prosciugamento avevano portato alla luce interessanti resti. Fernique si interessò alla storia e all’archeologia della Marsica e, tornato in Francia, nel 1880 divenne Dottore in Lettere con la tesi “De Regione Marsorum”, scritta in latino, frutto delle sue ricerche svolte nella Marsica, tradotta in italiano con il titolo La Regione dei Marsi. Nell’opera dedicò un particolare interesse ad Alba Fucens, ma scrisse anche del Santuario della Dea Angizia, di Marruvium e di Antinum. Si appassionò alle città scomparse, Milonia, Plestinia, Fresilia, di cui non era individuata con certezza la collocazione, e menziona Archippe, città che si raccontava fosse stata inghiottita dal lago Fucino. Fernique si impegnò anche nello studio di antiche iscrizioni rinvenute nella Marsica, alle quali dedicò una sua opera. Nel 1885 ricoprì la cattedra di Storia nel Collegio Stanislas di Parigi, lo stesso collegio che aveva frequentato da studente, ma purtroppo Fernique, che tanto si era interessato alla nostra terra, il 22 giugno dello stesso anno improvvisamente morì, a soli trentuno anni. Della sua breve e intensa carriera di studi ricordiamo le ricerche pubblicate: Inscriptions inedites du pays des Marses, 1879; Estude sur Preneste e De Regione Marsorum, 1880; La table de Souk el-Khmis, avec R.Cagnat, 1887.

Fonti:

“Emmanuel Fernique, premier archéologue de l’École française de Rome, de Préneste au pays des Marses” di Stéphane Bourdin in   Publications de l’École française de Rome

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