Morino, Luco, Trasacco , tutta la Marsica ce la descrive Fabio Gori(1833-1916) nella sua “Guida storica e artistica geologica ed antiquaria dei paesi intorno al lago Fucino.
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Tutto questo ce lo segnala Matteo Biancone che ogni venerdì ci fa conoscere un autore che ha scritto della Marsica (libro disponibile nella biblioteca del’Aia dei musei in Avezzano).
– Fabio Gori così scrive di Lucus Angizia:
il Nemus Angitiae di Virgilio indica un Bosco sacro con tempio sacro ad Angizia; perciò io ritengo col Mommesen che il recinto ciclopico spetti al delubro della dea;… il luogo nel quale Angizia faceva mostra della sua abilità nel medicare i morsi velenosi, e anche al giorno d’oggi infestato da innumerabile quantità di serpenti, vipere, tiri ed aspidi; ed anche oggi specialmente gli abitanti di Luco hanno un tale sangue freddo, che attendono tranquilli ai campestri lavori e dormono ancora vicino alle pietraie ove hanno la tana cotesti animali…
Sempre nella stessa opera così scrive di Zompo Lo Schioppo a Morino:
Il borgo di Morino sta non lungi da una scaturigine del fiume Liri chiamata Scoppio o Romito. È pittoresco ed orrido il cadere che il torrente fa dal cavo di un monte altissimo, ed il corso veloce che ha finché non si unisce coll’altro ramo proveniente sotto il ponte della diruta Chiesa di s. Angelo…
Ancora nella stessa opera così scrive della Chiesa di San Cesidio a Trasacco:
Dove il Monte Carbonaro e Labrone va grosso a bagnarsi nel lago giace Trasacco, già posseduto da’Conti de’Marsi e da‘Benedettini, ora mandamento con quattro comuni di 7,840 abitanti. La chiesa abbaziale, collegiata e parrocchiale dedicata al prete e martire Cesidio, è in molta venerazione presso i limitrofi popoli. Una iscrizione moderna afferma che in questo tempio era la reggia di Claudio imperatore dove dimorò anche Traiano…
B I O G R A F I A
Fabio Gori, nato a Subiaco il 28 gennaio 1833, studiò a Roma e si laureò in Giurisprudenza, poi nel 1873 conseguì la libera docenza in Archeologia.
Si dedicò all’insegnamento, trasferendosi in diverse città e nel 1894 ebbe l’incarico quale preside del Liceo di Rieti, dove nel 1903 terminò la sua carriera di docente.
Pur essendosi dedicato prima agli studi giuridici, poi all’insegnamento, tenne sempre viva la passione per la ricerca archeologica e la topografia storica.
A partire dal 1855 il Gori pubblicò scritti dedicati alle sue gite nel Lazio e nelle zone limitrofe, raccontando di monumenti storici e paesaggi. Nel 1864 pubblicò approfondite ricerche di topografia storica negli Annali dell’Istituto di corrispondenza archeologica, del quale era membro, che presentavano un gran numero di dati raccolti per l’identificazione dei centri antichi della bassa valle del Tevere.
Nel 1864 il Gori fece anche stampare un’opera, che era in un certo senso l’ampliamento di un suo lavoro precedente, con il titolo di “Nuova guida storica artistica geologica ed antiquaria da Roma a Tivoli e Subiaco alla grotta di Collepardo alle valli dell’Amsanto ed al Lago Fucino”.
La parte dell’opera riguardante la zona del Fucino venne estratta e pubblicata da Adelmo Polla Editore nel 2004 con il titolo “Guida storica e artistica geologica ed antiquaria dei paesi intorno al lago Fucino”.
Nel 1866 pubblicò lo studio “Delle vere sorgenti dell’acqua Marcia e delle altre acque allacciate dai Romani presso le vie Valeria e Sublacense per condurle nella metropoli e del modo di restituirle a beneficio della città e campagna di Roma….” nel Giornale Arcadico, ove pubblicò anche un saggio dal titolo “De’ primi due libri della Storia di Giulio Cesare scritti dall’imperatore Napoleone III, analisi di Fabio Gori”.
Alcuni hanno ritratto Gori come studioso geniale, ma anche polemico e insistente nelle discussioni con gli altri esperti.
Il Gori pubblicò nel 1867 una relazione su nuovi scavi realizzati a Roma che ebbe tanto successo che Papa Pio IX lo premiò con una medaglia d’oro. Nel 1868 ebbe inizio la collaborazione con J.H. Parker, archeologo e scrittore inglese, impegnato nell’esplorazione del carcere Mamertino e il Gori ne trasse subito una memoria. Con il Parker pubblicò ancora due lezioni tenute alla British Archaeological Society of Rome; intanto si impegnava nel realizzare la carta topografica degli acquedotti romani, disegnata e acquarellata da E. De Mauro (Fototeca dell’Istituto archeologico germanico, Roma).
Il 1870 cambiò la vita del Gori, che sino ad allora era stato suddito fedele del papa, dedito allo studio delle antichità romane ed estraneo alla politica, mentre, dopo la breccia di Porta Pia, divenne partecipe del nuovo corso politico e scrisse un saggio dal titolo “Sullo splendido avvenire di Roma capitale d’Italia e del mondo cattolico, e sul modo di migliorare l’interno della città e l’aria delle campagne. Ragionamento” (Roma 1870).
Nel 1871 diventò consigliere della Provincia di Roma presso la Soprintendenza agli scavi di antichità e nel 1873 entrò a far parte della Commissione di vigilanza su monumenti e archivi provinciali e fece stampare resoconti di importanti scavi romani.
Nel 1875 venne pubblicato il primo fascicolo dell’Archivio storico, artistico, archeologico e letterario della città e della provincia di Roma, fondato e diretto dal Gori per sopperire alla “mancanza di una raccolta de’ documenti inediti ed interessanti per la letteratura, per le belle arti e per la storia d’Italia e delle altre nazioni […] accumulati […] negli archivi della capitale e della sua provincia”. Nell’Archivio il Gori pubblicò diversi interventi.
Gori scrisse anche studi sull’Umbria e sul reatino.
Nominato dal 1898 “Ispettore de’ monumenti e scavi”, nel 1900 il Gori fu incluso nella commissione municipale di Rieti per la tutela dei monumenti e nel 1903 fu incaricato “dall’ufficio regionale di Perugia” di eseguire scavi “per ricavare la pianta della basilica di S. Pietro” scoperta a Rieti. Con il pensionamento venne a scemare la sua attività scientifica.
Morì a Roma il 17 aprile del 1916.
Fonti:
- “GORI, Fabio” di Nicola Parise – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 58 (2002) in sito Treccani.
- “Guida storica e artistica geologica ed antiquaria dei paesi intorno al lago Fucino” – Adelmo Polla Editore, 2004-