“La donna in un mondo di guerra e discriminazioni sociali” ne abbiamo parlato a DONNAin
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22 Diretta su YOU TUBE Centro Giuridico del Cittadino https://www.youtube.com/watch?v=A_wVSqr3gM4 |
di Gino Milano
Dalle urla di dolore a Gaza alle devastazioni in Ucraina, fino all’abbandono ignobile delle popolazioni del Congo decimate da una guerra sanguinosa e infinita, come accade anche in altre decine di aree di questo nostro pianeta, diventato oramai troppo piccolo per tutti.
Otto miliardi appena superati di umani: con un miliardo che consuma il 90% dei beni della terra. Il resto è scarto, “monnezza”, letame, nuovo incenso da bruciare agli dèi di oggi, ossia al “SISTEMA” del commercio globalizzato (anch’esso in mano a pochi personaggi e alle loro Fondazioni multinazionali e bancarie), a quell’IMPERO FINANZIARIO che, per alimentarsi e sopravvivere, ha bisogno di armarsi e riarmarsi continuamente. Le armi sono gli strumenti per fomentare guerre e conflitti, particolarmente in quelle porzioni di mondo nelle quali sono presenti gli elementi essenziali di cui è necessario appropriarsi: il coltan per le intelligenze artificiali, il cobalto per la produzione energetica, il petrolio che rappresenta ancora il combustibile fossile in uso agli eserciti, per i mezzi aerei, navali e terrestri in loro dotazione.
Questa parte di mondo “ricco e avido” cerca e prepara continuamente conflitti armati, con spudorate finzioni dietro le quali si mascherano i falsi “Signori della pace”. Quale pace? Quella utile al sistema che produce paura, vittime e menzogne, e che un’organizzazione mediatica estende in modo performante? A che cosa servono le armi se non alla crescita della violenza? Più se ne producono e più si estendono condizioni di guerra!
Come costruire un “altro mondo possibile”, a misura di diritti e dove gli impoveriti della terra ritrovino dignità? Come si può invocare la pace con azioni di disarmo e di vicinanza ai popoli che subiscono devastazione e morte?
Quale ruolo giocano la nonviolenza attiva, la cooperazione, il Diritto internazionale, le reti mondiali per la pace? E come ci si può educare insieme come operatori di pace per un destino comune di popoli?
Su queste ed altre domande potremo “realisticamente” ci si è confrontati il 22 maggio, incontrando nella sede della Pro Loco di Avezzano Alessandra Morelli (dell’ONU) e Rosetta Placido (Pax Christi), ascoltando le loro testimonianze sulle condizioni disumane prodotte dalle guerre, ma anche sui semi di speranza che germogliano anche nel più tragico quadro di violenza e morte.
“DONNA IN” ha voluto inserire nel programma 2025 un appuntamento veritativo su quanto accade in luoghi come Gaza. Potremo renderci conto del “non detto” dalle televisioni e dai giornali, chiusi in un vergognoso e servile silenzio!
CI SIAMO COLLEGATI CON:
- Valentina Venditti deI CISS di Palermo – Cooperazione Internazionale Sud http://www.cissong.org/
- con Carmen Silipo dell’associazione CISDA https://www.cisda.it/ di Milano
- ha moderato l’incontro Gino Milano – CSV Abruzzo
E’ stata un’occasione per aprire gli occhi e ascoltare le urla di dolore e di attesa che salgono fino a noi.
Molti anni fa scriveva Papa Giovanni XXIII: “La pace è un obiettivo reclamato dalla ragione (non da un sentimentale buonismo). È evidente, o almeno dovrebbe essere per tutti, che i rapporti fra le nazioni vanno regolati non facendo ricorso alle armi, ma nella luce della ragione: e cioè nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante”.