Il 25 aprile 2025 FIAB L’Aquila, ANPI e CAI Club Alpino Italiano organizzano una cicloescursione nell’ambito di Resistere Pedalare Resistere, un appuntamento annuale nazionale di FIAB.
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Percorso-Memoria-Natura
La partenza è stabilita alle ore 9:00 da Piazza 9 Martiri dove si svolgerà la commemorazione dei nove giovani aquilani uccisi dai tedeschi il 23 settembre 1943 mentre cercavano di raggiungere le montagne per unirsi ai primi gruppi partigiani.
Si raggiungerà in bicicletta Casale Cappelli, nei pressi di Assergi, dove si svolgerà un altro evento dell’ANPI intorno alle 12:00.
Noi, unitamente all’ANPI, difendiamo i diritti costituzionali che sono alla base della nostra comunità nazionale.
In particolare l’Art. 3 della Costituzione Italiana recita:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Celebriamo l’80° della Liberazione come una grande Festa popolare e nazionale in ricordo di tutte e tutti coloro che in tanti casi hanno sacrificato la propria vita, la propria giovinezza per un Paese finalmente libero e liberato. Partigiane, partigiani, staffette, donne, lavoratori, deportati, internati, militari, forze dell’ordine, sacerdoti, antifasciste, antifascisti, intere famiglie.
La Costituzione del 1948 è stato il frutto di questa lotta, un dettato civile che riguardava e riguarda tutti: libertà, eguaglianza, solidarietà, lavoro, pace, dignità della persona, in una piena democrazia fondata sul pluralismo.
Siamo convinti che l’attuale sistema di mobilità, di cui FIAB Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta si occupa, crea disuguaglianze sociali ed economiche che, secondo la Costituzione, vanno eliminate.
Vogliamo festeggiare e ricordare usando la bicicletta che è stata anche strumento di lotta per la democrazia: è stata protagonista nel combattere sia la dittatura fascista durante il Ventennio che l’invasore durante la Seconda Guerra Mondiale. Sono innumerevoli gli episodi in cui, chi ha combattuto e resistito, ha pedalato per spostarsi agevolmente.
Vi invitiamo quindi caldamente a pedalare con noi alla volta di Casale Cappelli, il luogo dello scontro armato tra il gruppo partigiano di Giovanni Ricottilli e una pattuglia dell’esercito tedesco avvenuto il 5 maggio 1944 e di cui fu vittima il partigiano Giovanni Vicenzo.
Di seguito la nota pubblicata dal Comune dell’Aquila nel pamphlet “Percorso Memoria Natura” circa il Casale Cappelli.
Il “Percorso Memoria Natura” è un progetto sviluppato dal Comune dell’Aquila in collaborazione con l’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea (IASRIC), l’ANPI, il CAI e l’Associazione Nazionale Alpini.
“Nell’area Capannelle-Vasto-Gran Sasso operava il gruppo partigiano “Campo Imperatore” al comando del tenente degli Alpini Giovanni Ricottilli, che il 1° maggio 1944 aveva catturato a Camarda due spie fasciste, in seguito uccise vicino al Piano di Fugno.
Per evitare rappresaglie, il gruppo decise di spostarsi dal Casale Cappelli in. località la Jenca, usuale luogo di sosta, verso il bosco di Chiarino. Rimasero attardati sei partigiani guidati dal Ricottilli, scesi ad Assergi per rifornimento, che decisero di pernottare nel Casale la notte tra il 4 e il 5 maggio.
Oltre a Ricottili, vi erano Dante Carosi e Aurelio Mascaretti dell’Aquila, Giovanni Vicenzo di Sepino (CB) e due slavi, Basekic e Badonic.
Poco dopo la mezzanotte, nell’operazione di rastrellamento congiunta di militi della Guardia Nazionale Repubblicana e di Tedeschi, un’ottantina di uomini circondò il casale. I Tedeschi lanciarono l’attacco, uccidendo Vicenzo (che era di guardia ed aveva dato l’allarme) e, dopo una sparatoria, catturando gli altri tranne Ricottilli, che riuscì a fuggire.