MARTEDI’ SANTO <> Esco in aperta campagna e vedo cadaveri ovunque. Rientro in città e vedo gente che muore di fame>> (Geremia 14, 18)
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A Gaza i bambini muoiono per la mancanza di cibo
Una bambina palestinese fa mangiare il fratellino in una tendopoli allestita vicino al confine con l’Egitto (reuters)
credenti e non credenti riflettiamo insieme
di Gino Milano e Augusto Di Bastiano
Nella preghiera del Patriarca emerito della Chiesa di Gerusalemme rivivono le stesse parole riportate dalla Bibbia nel libro del profeta Geremia, che viene letto in questi giorni della Settimana Santa: <<Esco in aperta campagna e vedo cadaveri ovunque. Rientro in città e vedo gente che muore di fame>> (Geremia 14, 18)
“Guarda, o Dio, chi si muove stremato e impaurito senza più una casa:
nessun luogo è sicuro a Gaza.
A Rafah sono ammassate un milione e duecentomila persone.
Da mesi ormai eseguono gli ordini di chi li bombarda ovunque,
spostandosi con quel poco che hanno potuto tenere.
Tutti aspettano la morte.
Tutti noi palestinesi percorriamo il nostro Paese senza più riconoscerlo.
Signore, questa non è più la Terra santa che tu percorrevi a piedi.
Hanno demolito tutto e sventrato le strade
Su cui da mesi spostiamo su carretti ed asini il poco che ci è rimasto.
La Striscia è ancora sotto i bombardamenti.
La gente riceve ordini e obbedisce sotto minaccia di morte,
si muove da nord a sud in preda alla paura.
Ma cosa ci chiedono ancora?
Abbiamo visto occupare gli ospedali, distruggere con le mine
Le scuole e i nostri luoghi di culto e ci siamo spostati infinite volte.
Abbiamo portato il peso di sofferenze immani. Ci lascino almeno rimanere tra le macerie delle nostre case, sulla nostra terra.”