LA LETTURA - LIBRI NOTIZIE

“Quella notte che durò una settimana”- Il libro di Giuseppe Placidi – ex Sindaco dell’Aquila verrà presentato Martedì 7 novembre, alle ore 16.15 ad Avezzano, nella Sala Irti (ex Montessori)


L’iniziativa, promossa da alcune Associazioni culturali di Avezzano e Celano, intende risalire il tempo e riandare agli anni ’90 del secolo scorso quando, tra provocazioni e opportunità, la società italiana iniziò il processo – mai compiutamente chiuso – di quel passaggio dalla “prima” alla “seconda Repubblica”, con una visione della politica e della sua organizzazione radicalmente diversa dalla precedente.

L’Autore ripropone le ansie, le attese, i timori e le sensazioni che molti vissero nelle vicende che segnarono un’epoca di forte contrasto tra funzioni e poteri dello Stato Costituzionale, lasciando tracce drammatiche e ferite mai pienamente rimarginate.     E’ stata l‘epoca degli “ismi”: ideologismi, giustizialismi, populismi… che hanno scosso il sistema rappresentativo della politica, travolgendo gruppi e personaggi delle strutture di Governo centrale e regionale, delle Amministrazioni locali, con il coinvolgimento del mondo della finanza e dell’Impresa pubblica e privata. La diffusa azione giudiziaria è entrata, con una determinazione mai riscontrata in precedenza, tra le pieghe dell’attività politica e amministrativa del Paese, sorretta e amplificata da una stimolazione mediatica che non ha risparmiato personaggi e territori, talvolta posti al vaglio di un’opinione pubblica senza i necessari discernimenti e le dovute precauzioni, che sono i segni del livello democratico di un popolo e delle sue istituzioni.

Il libro rimanda a una storia personale significativa, sulla quale è possibile oggi costruire, con stile pacato e pacificato, una riflessione dialogica non di meno ricca di passioni e sentimenti, scevra dai pregiudizi che pure condizionarono il pensiero del tempo, capace di aprire idee innovative nel contesto politico attuale, in un universo differenziato che ha bisogno di riorganizzarsi e predisporre le misure necessarie per rispondere alle sfide presenti e future, locali e globali.

Un incontro, quello di martedì 7 novembre, che vorrebbe ridare voce e senso a tante storie sofferte e soffocate, con l’ambizione di contribuire a richiamare ogni cittadino alla partecipazione democratica, soprattutto i giovani, sempre meno attratti dall’impegno pubblico e civico che, invece, deve riuscire a collegare professionalità e competenze, aspirazioni e stile per un servizio coerente e trasparente, apprezzabile nelle città e nei territori. Perché questo crediamo che sia il “bene comune”, cioè riguardi tutti e ciascuno.

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