Musei della Marsica NOTIZIE

Sante Marie (Aq) – Museo del Brigantaggio e dell’Unità d’Italia

di Matteo Biancone

Il Museo del Brigantaggio e dell’Unità d’Italia è collocato nel settecentesco palazzo Colelli, sito nel comune abruzzese di Sante Marie, posto in un territorio che fu testimone, dopo l’Unità d’Italia, dei problemi che segnarono il periodo post unitario. Nel dicembre del 1861, pochi mesi dopo la proclamazione del Regno d’Italia, venne catturato in zona il generale catalano José Borjes, che, sostenuto da Francesco II di Borbone che sperava di poter riconquistare i territori perduti, era sbarcato in Calabria con un manipolo di soldati spagnoli, contando sulla possibile collaborazione dei briganti.

Le cose non andarono secondo i suoi progetti, Borjes e i suoi uomini vennero catturati, su segnalazione di alcuni abitanti della zona, nella Cascina Mastroddi in val di Luppa, tra Sante Marie e la frazione di Castelvecchio, e presto condannati alla fucilazione, avvenuta a Tagliacozzo in Piazza dell’Obelisco.

Tuttavia i territori della Marsica e del Cicolano continuarono ad essere al centro delle vicende legate al brigantaggio postunitario almeno fino al 1870, anno della presa di Roma.

Dopo l’Unità d’Italia, nel Sud segnato dalla persistente miseria, braccianti, pastori, sbandati del disciolto esercito borbonico ostili al nuovo governo unitario, si organizzarono in bande, sostenute dall’ex re borbonico, dedite a razzie ed estorsioni.

L’allestimento del Museo è stato possibile dopo il completamento della ristrutturazione del palazzo Colelli che lo ospita, promossa dalla Regione Abruzzo e dalla Comunità Montana Marsica 1, ed è stato inaugurato nel 2008. Il Museo è stato allestito dal Comune grazie alla collaborazione dell’Archivio di Stato dell’Aquila e della sezione di Archivio di Stato di Avezzano e all’importante contributo di Gianvincenzo Sforza, rappresentante dell’Archivio Sforza di Celano. La dotazione museale è stata poi arricchita anche da donazioni di cittadini.

Il museo di Sante Marie rappresenta il punto di partenza della prima tappa del Cammino dei Briganti, ufficialmente inaugurato nel 2016, che ripercorre i sentieri frequentati dai briganti nell’800 e si snoda per 100 km. in un territorio a cavallo tra la Marsica e il Cicolano, una volta zona di confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo stato Pontificio.

Le teche e gli ambienti disposti nelle sale del palazzo Colelli ospitano documenti storici relativi al brigantaggio pre e postunitario. Sono esposti i biglietti di ricatto dei briganti, che attestano le loro estorsioni, i fucili dell’epoca, le macchine fotografiche in dotazione alle guardie nazionali, le divise e gli accessori militari e anche diverse fotografie di briganti, alcuni dei quali appartenuti alla banda di Cartòre, come il famoso Berardino Viola.

Visitare le sale del Museo del Brigantaggio e dell’Unità d’Italia ci aiuta a comprendere diversi aspetti del periodo che portò alla fine del regno borbonico e alla nascita dell’Italia unita, attraverso documenti, abiti d’epoca, divise militari, armi da sparo e armi bianche appartenute ai due eserciti in lotta all’epoca dei fatti ed anche monete borboniche e italiane che circolarono entrambe sino al 1863[1].

Una sezione del Museo è riservata alle brigantesse, di cui sono esposte le foto, le quali parteciparono attivamente a molte azioni compiute dalle bande comandate dai loro uomini, condividendone il loro destino fino alla fine. Tra queste Michelina Di Cesare, compagna di Francesco Guerra; Maria Lucia Nella, compagna di Ninco Nanco; Filomena Pennacchio, compagna di Luigi Alonzi, detto Schiavone; Maria Giovanna Tito, compagna di Carmine Crocco.

Altre sale del palazzo ospitano il museo multimediale di astrofisica.

Per informazioni sulle visite si potrà contattare il Comune di Sante Marie al 0863679132.


[1]“Lira italiana” in Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Lira_italiana

Fonti:


[1]“Lira italiana” in Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Lira_italiana

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