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Importante sentenza della Corte di Cassazione: multa legittima anche per chi usa il cellulare in sosta al semaforo in attesa che scatti il verde

Maneggiare il cellulare alla guida di un’auto è severamente vietato (ma molti vorrebbero una sanzione ancor più severa) ai sensi dell’articolo 173 comma 2 del Codice della Strada, che prevede una multa da 165 a 661 euro, e la sospensione della patente da uno a tre mesi in caso di recidiva nel successivo biennio, per chi fa uso “durante la marcia di apparecchi radiotelefonici”, ad eccezione di quelli a viva voce o dotati di auricolare. E con la sentenza n. 23331 pubblicata il 23 ottobre 2020, la Corte di Cassazione ha precisato che è la multa è legittima pure se l’automobilista viene sorpreso con il cellulare in mano durante la sosta al semaforo rosso.

MULTA PER USO DEL CELLULARE AL SEMAFORO: LA DIFESA DEL CONDUCENTE SANZIONATO

Proprio così, Non c’è differenza tra usare lo smartphone durante la marcia dell’auto e farlo mentre si è fermi al semaforo. La Suprema Corte si è occupata della vicenda in risposta al ricorso di un’automobilista sanzionato per l’uso del telefono cellulare mentre era fermo a un semaforo con luce rossa in attesa che scattasse il verde. L’uomo aveva provato a difendersi adducendo l’errata applicazione dell’articolo 157 CdS relativo all’arresto, alla fermata e alla sosta dei veicoli, in quanto nel suo caso non c’era prova che il veicolo fosse in marcia e si sarebbe dovuto fare riferimento alla sola guida, tenendo conto che per il codice stradale la semplice guida non può essere equiparata alla situazione di marcia

CASSAZIONE: PERCHÉ MULTARE L’AUTOMOBILISTA CHE USA IL CELLULARE DURANTE LA SOSTA AL SEMAFORO

Tuttavia la Cassazione ha respinto queste rimostranze, ribadendo alcuni principi fondamentali:
– per ‘arresto’ si intende l’interruzione della marcia del veicolo dovuta a esigenze della circolazione (come, appunto, un semaforo rosso che impone lo stop);
– in questa situazione permane comunque il divieto di fare uso di apparecchi radiotelefonici;
– del resto sarebbe irragionevole immaginare che, al momento di impegnare un incrocio ove sussiste l’obbligo di sgomberare l’area il prima possibile, l’automobilista possa tranquillamente utilizzare un telefonino proprio nel momento di maggior pericolo, per il solo fatto che il veicolo si sia momentaneamente arrestato;
– infatti la ratio del divieto di maneggiare i cellulari alla guida risiede proprio nell’impedire un comportamento potenzialmente in grado di provocare una situazione di pericolosità nella circolazione stradale, inducendo il guidatore a distrarsi e a non consentire di avere con certezza il completo controllo del veicolo in movimento

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CELLULARE ALLA GUIDA: LE SANZIONI DIVENTERANNO PIÙ SEVERE?

Quella di guidare maneggiando il telefonino è comunque una piaga sociale che sarebbe da combattere con maggiore forza, visto che le statistiche sugli incidenti causati da tale comportamento sono drammaticamente in ascesa. Non a caso sono allo studio da (troppo) tempo alcune misure per inasprire le sanzioni nei confronti degli automobilisti trasgressori. Il pacchetto di provvedimenti più importante prevede l’innalzamento della multa da un minimo di 422 a un massimo di 1.697 euro, più sospensione della patente da 7 giorni a 2 mesi e decurtazione di 5 punti patente (e ritocchi ancora più alti in caso di recidiva). C’è inoltre l’ipotesi di includere l’uso del cellulare alla guida tra le aggravanti dell’omicidio stradale, equiparandolo di fatto alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Fonte: www.sicurauto.it

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