Lo spopolamento delle aree interne e montane può essere contrastato da rigenerazioni agricole. Produzioni innovative possono dare occasioni di impiego ai giovani
Share0FONTE -www.cia.it,
LE AREE INTERNE ITALIANE ITALIANE OCCUPANO LA MAGGIOR PARTE DEL SUOLO DEL PAESE
Le aree interne occupano il 60% del suolo italiano. Rappresentano dunque la quota parte più ampia dell’intero paese, nonostante siano spesso marginalizzate o ‘dimenticate’ da chi vive nelle aree ad alta concentrazione urbana.
AREE INTERNE ASSEMBLEA CIA
LE AREE INTERNE OSPITANO IL 48% DEI COMUNI CON 13 MLN DI ITALIANI
Sempre nelle aree interne si trova infatti quasi la metà dei comuni italiani: esattamente – riportano i dati elaborati dalla Cia – il 48%. Gli stessi ospitano 13,6 milioni di italiani. Ma negli ultimi dieci anni nelle aree interne lo spopolamento è cresciuto a una velocità doppia (-5%) rispetto alla media (-2%)
NELLE AREE INTERNE 1 ETTARO DI TERRA COLTIVATA PER ABITANTE
L’agricoltura è maggiore nelle aree interne che non nel resto del Paese: vale infatti il 56% del totale con quasi 13 milioni di ettari coltivati, spesso in condizioni avverse o difficili. In pratica ogni abitante delle aree interne ‘vale’ un ettaro di terreno coltivato.
A RISCHIO LA SAU: NEGLI ULTIMI 20 ANNI DIMINUITA E 3 AZIENDE SU 4 CHE CHIUDONO SONO NELLE AREE INTERNE
Ma è a rischio: la Superficie agricola utilizzata, la SAU, è diminuita negli ultimi 20 anni di 850mila ettari. Il che si traduce in circa 936 mila imprese che hanno chiuso. Su 1,3 milioni di imprese agricole che hanno cessato la propria attività infatti, 3 su 4 si trovavano in zone collinari e montane. Dove tutto è più difficile.
ITALIA PERDE TESSUTO IMPRENDITORIALE E SOCIALE. A RISCHIO TENUTA IDROGEOLOGICA
Una perdita del tessuto imprenditoriale e sociale che diventa un rischio anche dal punto di vista ambientale: la tenuta idrogeologica dei territori dipende dagli agricoltori, come ormai da tempo rilevato dagli istituti di statistica, dalle forze politiche nazionali che sono intervenute con leggi ad hoc come quella dell’agricoltore custode del territorio e ultimamente anche in sede europea come evidenziato nella lettera di missione che la Von der Leyhen ha scritto al nuovo Commissario Christophe Hansen.
MANCANO INFRASTRUTTURE E I GIOVANI SCAPPANO: 330MILA IN 10 ANNI
La ‘malattia’ delle aree interne dipende soprattutto dalla mancanza di servizi e infrastrutture. Che si declina in una perdita di opportunità per le nuove generazioni: negli ultimi dieci anni 330mila giovani laureati tra i 25 e i 39 anni si sono spostati dalle aree interne verso le zone urbane.