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Morrea (AQ)– Chiesa di San Michele Arcangelo Dentro le antiche mura

di Matteo Biancone

La Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo è sita a Morrea, frazione del Comune di San Vincenzo Valle Roveto, in provincia di L’Aquila, ma, come tutte le chiese della Valle Roveto, ricade nel territorio di competenza della Diocesi di Sora (FR).
La chiesa si trova nel centro storico di Morrea, ora borgo di pochi abitanti, posto a 760 m. s.l.m., in alto rispetto alle principali strade di comunicazione. Il borgo porta ancora i segni del suo passato, quando ebbe un ruolo importante nel territorio.
Si può giungere a Morrea e parcheggiare l’auto nel piazzale Corradi, all’ingresso del paese, che offre uno splendido panorama, e camminare verso il centro storico, ammirando i resti del castello Piccolomini. Si giunge alla piazza intitolata a Giuseppe Testa (giovane partigiano del luogo), pavimentata in cotto, sulla quale si affaccia l’antica chiesa di San Sebastiano, ora inagibile. Attraversata la piazza si arriva ai resti delle vecchie mura medievali, ove si apre un arco in pietra di stile gotico, a sesto acuto, che costituiva una delle porte di accesso alla città, e al di sopra dell’arco possiamo ancora vedere le aperture attraverso le quali i soldati potevano colpire gli aggressori. Attraversato l’arco ci troviamo davanti uno scenario antico, si apre la Via dell’Arco di San Michele e, scesi alcuni gradini, sulla destra si vede la chiesa di San Michele Arcangelo mentre sulla sinistra c’è l’antica casa parrocchiale, che sulla porta conserva ancora la cassetta per la posta con la scritta “arciprete”. Il piccolo slargo che si trova tra la chiesa e la casa parrocchiale si chiude con un altro arco, che è a tutto sesto, dietro al quale si vedono i vicoli a gradoni che passano tra le case antiche.
La Chiesa di San Michele Arcangelo, che è la chiesa parrocchiale del paese, è costruita dove prima c’era il cosiddetto “piccol parlamento” dei signori del paese, mentre la casa parrocchiale venne realizzata ove in origine era la dimora del comandante delle guardie.
Situata quindi nel cuore del borgo antico la chiesa ha origini lontane, venendo citata già in alcuni documenti ecclesiastici risalenti ai primi anni del XIV secolo.
La chiesa è di modeste dimensioni e il tetto è piano. Sulla facciata principale, lastricata in pietra chiara, si trova la porta d’ingresso, che ha una cornice in pietra, e due finestre rettangolari sovrastate da lunette.
La chiesa di San Michele Arcangelo è all’interno arricchita dall’antica statua lignea di San Sebastiano, precedentemente ospitata nella già citata chiesa dedicata al Santo, ora inagibile, e da alcuni affreschi, attribuiti a Costantino di Sora.
La chiesa di San Michele Arcangelo ha dunque un’origine antica e il borgo ha una storia che parte da molto lontano.
Si ritiene che, già in età romana, ove sorge il paese vi fosse un avamposto dell’antica città di Antino e nel Medioevo Morrea, per la sua posizione elevata e protetta, rappresentò un centro importante per la difesa della vallata.
Secondo il racconto di Paolo Diacono, autore dell’ Historia Langobardorum, ripreso da altri storici medievali, il Duca di Benevento, Gisulfo, nel 702, dopo aver occupato Sora, Arpino e Arce, giunse fino a Horrea, che molti ritengono sia da riportarsi a Morrea.
Il paese di Morrea compare in molti documenti storici.
Prima del Mille, nel 972, in documenti di Montecassino, in un atto di donazione si fa riferimento alla chiesa di Santa Restituta, come posta in territorio di Morrea.
Nel 1089 si torna a parlare di Morrea nell’atto con il quale veniva donata al monastero benedettino di Santa Maria di Luco la citata chiesa di Santa Restituta.
Nel Catalogo dei Baroni, con riferimento all’anno 1173 e al 1316, Morrea è citata come parte della Contea di Albe, mentre in seguito fu compresa nel Contado di Celano e nella Baronia di Balsorano.
Morrea aveva influenza su un territorio piuttosto vasto, San Vincenzo Valle Roveto e San Giovanni erano chiamati Casali di Morrea e Castronovo era detto Castello di Morrea.
Morrea era protetta da mura e tuttora mantiene tre porte: una porta in stile gotico, già citata, mentre le altre due sono di stile romanico.
Il paese venne dotato anche di un castello, che porta il nome dei Piccolomini, che furono conti di Celano e baroni di Balsorano. Il castello, sito nel centro storico, tuttora esistente anche se danneggiato dal tempo e dal terremoto del 1915, per secoli ebbe un ruolo importantissimo per il controllo della Valle Roveto. Risale alla fine del XV secolo, anche se si ritiene che sia stato edificato su un castello più antico.
Morrea fu poi Universitas (ente che in un certo senso rappresentava un antenato dei comuni) sino al 1806, quando con il superamento delle norme feudali furono eliminate le universitas e istituiti i Comuni. Nel 1806 Morrea fu aggregata al comune di Civita d’Antino e nel 1816, quando venne istituito il comune di San Vincenzo Valle Roveto, Morrea fu aggregata ad esso.
Il paese ha conosciuto lo spopolamento a seguito del terremoto del 1915 e per effetto dell’emigrazione creata dalla necessità di trovare lavoro.
Il suo centro storico, ove si accede attraverso le porte che sono resto delle vecchie mura, è suggestivo e caratterizzato da vicoli e vicoletti, vie fatte a scale, antiche case e palazzetti.
La passeggiata nel centro storico di Morrea, con la chiesa di San Michele Arcangelo, è suggestiva e offre una bella vista panoramica.
Il viaggiatore inglese R. Colt-Hoare (1758- 1838) all’epoca del Grand Tour visitò il paese nel 1791 e ne dipinse un interessante ritratto descrivendo così Morrea : «Il viaggio è stato piacevole, il paesaggio pittoresco e ricco del fogliame lussureggiante di grandi querce. Poche città possono vantare un aspetto eguale a quello di Morrea, la quale da un’altra cima domina un vasto panorama di valli a nord e a sud, bagnate da corsi d’acqua e ricche di paesi, i quali coprono i pendii delle montagne».

Fonti:

  • “ Chiesa di San Michele Arcangelo” Testi a cura di Giuseppe Sartinara, da sanvincenzovalleroveto.terremarsicane.it archiviato su web.archive.org https://web.archive.org/web/20160920082635/http://www.sanvincenzovalleroveto.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=53
  • “Morrea” in Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Morrea
  • “Giornate Fai alla scoperta della Valle Roveto” 14 aprile 2018, sul sito di Il Centro https://www.ilcentro.it/l-aquila/giornate-fai-alla-scoperta-della-valle-roveto-1.1886014
  • “MORREA, NELLA VALLE ROVETO UN ALTRO PAESE CHE TRASUDA STORIA E BELLEZZA, MA…” di Alessandro Chiappanuvoli, 22 febbraio 2022, su virtuquoditiane.it https://www.virtuquotidiane.it/itinerari/morrea-nella-valle-roveto-un-altro-paese-che-trasuda-storia-e-bellezza-ma.html
  • “MORREA”, sul sito del FAI https://fondoambiente.it/luoghi/morrea
  • “Valle Roveto nella geografia e nella storia” di Gaetano Squilla, Tipi della Abbazia di Casamari, (Frosinone), 4 luglio 1966
  • “Richard Colt Hoare” in Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Colt_Hoare

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