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La città di Roma ha dedicato un largo a Giuseppe Testa (1924-1944), partigiano medaglia d’oro al valore militare.

Oggi “Peppino”, giovane partigiano originario di Morrea, avrebbe compiuto 99 anni e l’XI Municipio, con il Presidente Gianluca Lanzi, presente il sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, ha voluto ricordarlo, inaugurando un largo a lui dedicato

Presenti alla cerimonia di scoprimento della targa, l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor, il nipote Marco Testa e altri familiari, i bambini dell’Istituto Comprensivo “Fratelli Cervi”, l’ACAET Associazione Commercianti Artigiani Esercenti Trullo, l’ANPI Provinciale di Roma, la sezione Anpi Trullo-Magliana Franco Bartolini e il Vicesindaco del Comune di Alvito, paese dove Peppino è stato fucilato, Angelo Cervi. Il Sindaco, Carlo Rossi, ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e della Comunità di Morrea, presente alla cerimonia con il Presidente della Pro Loco Mario Iacobucci e altri compaesani.

Chi era Giuseppe Testa? 

Giuseppe Testa, nato a San Vincenzo Valle Roveto (Aq) il 25 maggio 1924, impiegato del Genio Militare di Roma presso la caserma Donato sita alla borgata del Trullo in Roma, tre giorni prima dell’8 settembre 1943 viene inviato in missione a Milano dove apprende dell’armistizio di Cassibile; tornato a Monterotondo è arrestato dagli occupanti nazisti. Riuscito a scappare, il giovane impiegato raggiunge le montagne dell’Abruzzo, dove prima affianca l’attività di un sacerdote della Valle di Roveto, che con altri giovani del luogo aveva costituito un comitato per l’assistenza ai detenuti politici, ai prigionieri alleati e ai militari italiani sbandati, e successivamente assume il comando di un distaccamento del gruppo partigiano “Patrioti della Marsica” a Morrea, frazione del comune di San Vincenzo Valle Roveto (AQ). A seguito di una delazione viene sorpreso da un rastrellamento nazista il 21 marzo del 1944. Arrestato insieme al padre, al fratello e allo zio (più molti altri partigiani della zona), viene immediatamente sottoposto ad interrogatori e torture, prima di essere condotto alla sede del comando tedesco a Civita d’Antino (AQ).
Trasferito nel campo di internamento di Madonna della Stella nei pressi di Sora (Frosinone) gli è riservato un trattamento particolare. I tedeschi, che già gli avevano spezzato un braccio durante il primo interrogatorio, nonostante giorni e giorni di sevizie, non riescono a farlo parlare. Sommariamente giudicato da un Tribunale militare tedesco, dinanzi al quale si assume tutte le responsabilità per scagionare la famiglia ed i compagni di lotta, Giuseppe Testa viene condannato a morte e fucilato ad Alvito l’11 maggio del 1944.

Al Partigiano Giuseppe Testa, con decreto del 15 maggio 1946 di S.M. il Re d’Italia, è stata conferita “alla memoria” la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:

“Giovane ardente e di alti sentimenti di amore patrio, abbracciava con entusiasmo la causa dei partigia ni, costituendo nel suo paese un comitato per l’assistenza dei prigionieri di guerra alleati e dei militari italiani sbandati. Arrestato per vile delazione di un militare tedesco fintosi inglese, non svelava, malgra do torture e minacce, l’organizzazione clandestina e il luogo dove era occultato un soldato alleato. Pro cessato da un tribunale tedesco, benché promessagli salva la vita se avesse parlato, preferiva la morte.

https://www.comune.roma.it/web/it/notizia.page?contentId=NWS1051111

https://www.romatoday.it/zone/arvalia/trullo/targa-toponomastica-memoria-testa-partigiano.html

https://www.romatoday.it/zone/arvalia/trullo/inaugurazione-targa-onore-testa-partigiano.html

https://www.anpi.it/targa-toponomastica-largo-giuseppe-testa

https://www.terremarsicane.it/roma-dedica-un-largo-a-giuseppe-testa-il-partigiano-di-san-vincenzo-valle-roveto/

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