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Celano(Aq) Museo della Marsica – Castello Piccolomini

Museo della Marsica – Castello Piccolomini

di Matteo Biancone

Il Museo della Marsica è un museo nazionale ospitato all’interno del Castello Piccolomini di Celano (AQ), che venne fondato alla fine del Trecento dalla famiglia Berardi, proprietaria della contea di Celano, e successivamente completato nella metà del Quattrocento dalla famiglia Piccolomini che le era succeduta.

Il Museo ospita al piano nobile il Museo d’Arte Sacra della Marsica, che raccoglie le maggiori espressioni artistiche marsicane, create dal VI secolo al XVIII secolo, mentre nel piano inferiore, ove si accede dal cortile, è presente la raccolta archeologica della Collezione Torlonia, costituita dai reperti rinvenuti durante i lavori di prosciugamento del Lago Fucino, realizzati da Alessandro Torlonia nella seconda metà dell’800.

Il Museo è gestito dalla Direzione Regionale Musei Abruzzo, articolazione periferica della Direzione Generale Musei, che dipende dal Ministero della Cultura.

Il Museo d’Arte Sacra della Marsica, istituito nel 1992 e completato qualche anno dopo, è sorto dalla collaborazione tra la Sovrintendenza e la Diocesi dei Marsi, per esporre, tutelare e valorizzare il patrimonio artistico marsicano.

Prima di essere collocate nel Museo di Celano le opere d’arte sacra erano custodite nel Museo Nazionale di L’ Aquila e nel Museo di Palazzo Venezia di Roma, dove erano state trasferite in seguito al terremoto del 1915 che aveva distrutto la Marsica, mentre altre opere provengono da chiese marsicane, dove non potevano essere conservate in condizioni di sicurezza.

Il Museo consente ai visitatori di conoscere e apprezzare opere dell’arte sacra marsicana create dal VI al XVIII secolo e sono presenti cartelli che aiutano a comprendere il contesto storico e geografico nel quale sono state prodotte.

L’esposizione è divisa in più sezioni, dedicate a scultura (lapidea e lignea), pittura (murale, su tela e su tavola), oreficeria e paramenti sacri. La ricca esposizione comprende molte importanti opere,  diverse provenienti da Alba Fucens, come gli affreschi medievali staccati dalla Chiesa di San Pietro di Albe, la preziosa stauroteca (una sorta di reliquario) del XIII secolo, proveniente dalla Chiesa di San Nicola di Alba Fucens, e il trittico del XIV secolo, considerato un capolavoro dell’oreficeria abruzzese.

Questo trittico, di grande effetto, detto della “Madonna di Alba Fucens”, di autore ignoto, proveniente dalla Chiesa di San Nicola di Albe, consiste in tre scomparti lignei rivestiti di lamine di argento dorato, arricchite da perle, gemme e smalti, lavorate secondo lo stile bizantino; nello scomparto centrale c’è la Madonna col Bambino, negli scomparti laterali sono rappresentate in finissime miniature scene della vita di Cristo, dall’Annunciazione sino alla morte e Resurrezione.

È presente nel Museo anche il dipinto della Vergine attribuito al pittore Andrea Delitio, di origini marsicane, risalente alla prima metà del XV secolo, che era parte di una tavola di maggiori dimensioni, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Cese, mentre dalla Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta di Rosciolo proviene una pregiata croce processionale del XIV secolo.

Sono esposte anche le ante lignee provenienti dalla Chiesa di Santa Maria in Cellis di Carsoli, datate 1132, ove sono scolpite scene della vita di Cristo, e quelle, sempre del secolo XII, provenienti dalla Chiesa di San Pietro di Alba Fucens, che richiama lo stesso stile.

Dalla chiesa di San Pietro di Albe provengono anche importanti reperti lapidei del XII secolo che possono incuriosire anche i bambini, quali il panello romanico che raffigura due draghi dai colli intrecciati e un frammento che ritrae una sirena assalita da un grifone. Una lastra invece raffigura una sirena della quale è andata perduta la testa, mentre un’altra lastra, forse risalente al XII secolo, raffigura la balena che restituisce il profeta Giona, riprendendo il racconto biblico della vicenda di Giona, che venne ingoiato da una balena e dopo tre giorni venne restituito. Una mensola del secondo decennio del XII secolo raffigura un profilo maschile con barba e capelli lunghi e sinuosi che potrebbero rappresentare le onde del Lago Fucino.

Queste opere lapidee, oltre ad avere una interpretazione religiosa, potrebbero contenere dei riferimenti al Lago, data la presenza di pesci o altro ad esso riferibile.

Nel cortile del Castello sono stati collocati gli antichi portali delle chiese di San Nicola di Marano dei Marsi e di San Salvatore di Paterno.


Al Museo dedicato all’Arte Sacra si è aggiunta nel 2003 la raccolta di archeologia della “Collezione Torlonia”, che comprende i reperti recuperati da Torlonia durante i lavori di prosciugamento del Lago di Fucino, che sono stati poi acquistati nel 1994 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Il percorso archeologico si snoda dal periodo più antico, che comprende il Paleolitico e il Neolitico, con rinvenimenti di punte di lance in selce e successivamente in ferro e bronzo, per poi passare alle prime sculture devozionali delle divinità classiche e agli oggetti, quali vasellame, fibule e pettini.

La Collezione Torlonia comprende numerose monete bronzee e oggetti di epoca romana recuperati durante il prosciugamento del lago e tra le opere spicca una testa di Afrodite (III-II secolo a.C.) e molti reperti provenienti dal sito di Lucus Angitiae.

Della Collezione Torlonia fanno parte una testa di leone in avorio e quattro importanti bassorilievi del II secolo d.C., che rappresentano edifici e paesaggi naturali delle zone circostanti il Lago di Fucino. Uno dei quattro bassorilievi rappresenta degli operai che lavorano vicino al lago con corde e argani, un altro rappresenta una città cinta da mura, con gli edifici sacri e un anfiteatro, che alcuni identificano con l’antica Marruvium.

La collezione archeologica si arresta al periodo tardo longobardo, con formelle che appartenevano a finestre, tagliate e squadrate a forma di croce greca, provenienti da chiese scomparse.

Il Museo comprende spazi per accogliere iniziative culturali, mostre temporanee e attività didattiche, è aperto secondo gli orari indicati nel sito del Museo, che indica i seguenti recapiti telefonici Uffici 0863 792922, portineria 0863 793730.

Fonti:

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